Carenza di emoglobina nel sangue.
Orifizio terminale dell’intestino retto.
Tecnica psicoterapeutica che insegna al paziente il controllo volontario dei processi fisiologici non coscienti (pressione delle arterie, il battito cardiaco ecc.), grazie ad apparecchiature elettriche.
Evacuazione frequente di feci liquide o semiliquide (almeno tre evacuazioni al giorno).
Dilatazione patologica dei vasi del plesso emorroidario, ovvero dei vasi sanguigni che circondano il retto e l’ano.
Studio della frequenza, distribuzione e determinanti di salute/malattia in popolazioni.
Tratto del tubo digerente che collega la faringe allo stomaco.
Tessuto cicatriziale di neoformazione la cui comparsa è innescata e sostenuta da processi patogeni e/o infiammatori.
Tragitto patologico che mette in comunicazione due cavità corporee.
Porzione del tubo digerente deputata all’assorbimento dei nutrienti e allo smaltimento dei materiali di scarto.
Sostanza liquida, densa e vischiosa prodotta dalle ghiandole dell’organismo per difendere le mucose da agenti patogeni.
Porzione terminale dell’intestino da cui vengono espulse le feci.
Infiammazione acuta o cronica di alcune vertebre / di una o entrambe le articolazioni sacro-iliache.
Restringimento patologico del diametro di un vaso, di un orifizio di un canale di un organo cavo.
Ridotta evacuazione per frequenza e/o quantità.
Pratica chirurgica con la quale si pratica un’apertura dall’intestino all’esterno del corpo (generalmente il basso addome) in sostituzione della parte terminale del retto resa non funzionante da processi patologici e/o asportazione chirurgica.
Spasmo che crea contrazione di uno sfintere, in particolare a livello rettale, che causa sensazione di stimolo alla defecazione senza emissione di feci.