La Malattia di Crohn (MdC) prende il nome dal medico statunitense omonimo Burrill Bernard Crohn che nel 1932 pubblicò insieme a due suoi colleghi un articolo in cui descrisse e codificò una patologia del tubo digerente fino ad allora poco conosciuta: l’ileite terminale.
La Malattia di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che interessa le mucose intestinali e i tessuti sottostanti. Puo’colpire porzioni più o meno ampie del tratto gastrointestinale; l’infiammazione può essere sia estesa, sia localizzata, alternando parti affette a parti sane dell’intestino.
In genere, le aree più colpite sono l’ileo – l’ultima porzione dell’intestino tenue – e il colon, ma nel bambino non sono rare le forme che interessano anche il cavo orale, lo stomaco, l’esofago, il duodeno o la regione perianale.
Come si è detto, si tratta di una malattia cronica, ovvero una malattia che accompagna la persona nel corso della sua vita da cui non è possibile guarire completamente, ma un corretto stile di vita e opportuni trattamenti consentono a bambini ed adulti di ridurre al minimo l’impatto della patologia sulla vita quotidiana. La Malattia di Crohn alterna periodi in cui l’infiammazione si presenta in forma acuta a periodi silenti – a volte anche lunghi – in cui non si avvertono sintomi.
Sebbene siano trascorsi molti decenni dall’articolo di Burrill B. Crohn, ancora oggi non si hanno certezze rispetto alle cause della malattia. Si tende però a pensare che sia una patologia multifattoriale, la cui comparsa sarebbe cioè l’esito di una serie di fattori concomitanti (autoimmuni, genetici, infettivi, ambientali, ecc.).
In ogni caso, si sta osservando da tempo un progressivo incremento dell’incidenza di questa patologia. Tale tendenza è stata evidenziata già nel 1973 in un articolo apparso sul New England Journal of Medicine in cui si dimostrava che la Malattia di Crohn era cresciuta di 20 volte tra il 1940 e il 1970.
Dal punto di vista epidemiologico, i fattori di rischio sono:
I sintomi della Malattia di Crohn variano in funzione della localizzazione e della severità dell’infiammazione. In genere, si possono suddividere in due grandi categorie:
Proprio il carattere non specifico dei sintomi, facilmente riconducibili a condizioni cliniche diverse, può causare un ritardo nella diagnosi della Malattia di Crohn.
La Malattia di Crohn, se non adeguatamente trattata, può presentare una serie di complicanze, tra cui le principali sono:
Altre complicanze extraintestinali: spondilite/sacroielite, artrite, malattie del fegato e delle vie biliari, infiammazioni a carico di altri organi e tessuti (occhi e pelle).
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MICI onlus https://amiciitalia.eu/index.php/malattia-di-crohn [Ultimo accesso Marzo 2018]